Descrizione
Otranto. Il luogo delle parole. Dialogo virtuale sulla scrittura di pietra è il titolo del libro di Francesco Pasca, edito da Il Raggio Verde edizioni.
L’autore e artista salentino è docente di Disegno e Storia dell’Arte presso l’Istituto Statale “Pietro Siciliani” di Lecce e ha già pubblicato nel 2005 il “quaderno” Parole sparse, «sulla scia del progetto poetico – visivo della Singlossia: la sua narrazione si trasforma, attualmente, in un “caleidoscopio del Tempo”, in cui coniugare virtuale e reale, nella proiezione dosata dei vissuti emotivi, stratificati nelle dinamiche della vita». Pasca prova a raccontare, attraverso due mondi apparentemente lontanissimi, il trascorrere di un quotidiano reale, quello moderno di Internet, con il virtuale protagonista Alber(t)o e quello più reale e colto del monaco Pantaleone della abbazia otrantina di Casole (anno 1163). Alber(t)o è chiamato a scrivere di un luogo, quello delle parole, e si trova lanciato sulla rete alla ricerca delle «informazioni» necessarie per il racconto. L’Albero della Vita di Pantaleone diventa il pretesto per i suoi link mentali e, con la paziente ricostruzione delle parole, così come con l’accostamento altrettanto paziente dei frammenti lapidei del mosaico, proverà a dialogare con altri personaggi alla ricerca di un presunto «magico quadrato», nella cattedrale di Otranto. È così che Alber(t)o, attraverso il dialogo virtuale, approderà ad una fantastica lettura della pavimentazione otrantina. L’idea è accendere nuovi link nel lettore, che potrà rinarrare l’enigma e addentrarsi negli infiniti pixel del mosaico.
Così ha scritto Paolo Palomba sul libro di Francesco Pasca: «Il gioco dei personaggi, sperimentato sullo sfondo del mosaico presente nella Cattedrale di Otranto, si presenta subito motivante e intricato, nel tessuto metafisico di una prospettiva esistenziale tanto geometrica, quanto misurata. La mission di Alber(t)o, infatti, diventa improvvisamente quella di ricercare lemmi efficaci per mediare concetti e significati, in grado di obiettivare nei pensieri di Pantaleone il referente criptico e iconografico da veicolare. Ciò giustifica il dipanarsi di una tenace e paziente ricerca semantica, condotta attraverso potenziali forme dialogiche, orientate a ricostruire il mistero del tempo, nel rebus di un quadrato magico, rinvenibile in un’enigmatica opera musiva medioevale appartenente al “Sud del Sud”, come pure in un omologo e coevo reperto presente a Magliano de’ Marsi».
Il Raggio Verde edizioni, 2008
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