Descrizione
C’era infinite volte il Sud, che apre la collana “In viaggio con Sherazade” diretta dallo stesso Matteo Greco, racchiude due libri in uno. Basta capovolgerlo per sfogliare le pagine tradotte in lingua inglese – da Maria Chiara Lino e Vito Panico con la revisione a cura di Georgeanne Kalweit – pensando ai turisti stranieri che sempre più numerosi scelgono di visitare il Tacco d’Italia. A rendere la pubblicazione ancora più preziosa, le tavole originali di Marco Cito che con il suo tratto ha dato un volto ai protagonisti di alcuni racconti.
Un libro-cantastorie, una guida narrativa, una comunità di personaggi, veri e immaginari, che tappa dopo tappa svelano le bellezze del territorio salentino attraverso due itinerari che, lungo una direttrice di bellezza, incontrano: Gallipoli, Santa Maria di Leuca, Otranto, Galatina, Santa Cesarea Terme, Alessano. Gagliano del Capo, Cutrofiano, Zollino, Melpignano, Soleto, Sternatia, Martignano, Martano, Corigliano d’Otranto, Melendugno, Castrignano De’ Greci.
Un libro scritto per coloro che davanti a un castello, un frantoio, un promontorio vorrebbero vedere le cose riaccadere, ed esserne gli eccezionali spettatori. Un libro per viaggiare – e vivere – in Salento con parole nuove, per tornare ad incantarsi, andando verso Sud.
E per ascoltare la voce del monaco Pantaleone, il canto della sirena Leucasia, le parole del frantoiano Oronzo, e tutti gli altri protagonisti dei racconti, basta scaricare l’app gratuita Sherazade o visitare il sito www.sherazadesalento.com
L’Autore
Matteo Greco nasce a Gagliano del Capo nel 1982. Ha conseguito un dottorato in semiotica ed è attualmente assegnista presso l’università del Salento. È ideatore e autore dell’applicazione Sherazade e direttore artistico del festival internazionale dell’arte di strada A Cappello.
Nel 2007 vince il Certamen del Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna e nel 2012 il premio Subway Letteratura di Milano. Nel 2013 pubblica la sua prima antologia di poesie, Giorni fatti a mano (Subway edizioni, Milano).
Ogni giorno cerca di tener fede al motto di Jodorowski, secondo cui «vivere come un autentico poeta significa non avere timore, avere il coraggio di dare, possedere l’audacia di vivere con una certa dismisura».
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